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Presentando nel 2004 le poesie di "Teatrini del signor Egli", Roberto Carifi osservava: "Si ha l'impressione di viaggiare nel tempo, di viaggiare dentro i viaggi di una vita che Egli ha vissuto e vive privilegiando la meraviglia, gli stupori e soprattutto gli amori, in particolare l'amore per 'il profumo d'inchiostro' e per 'i mille sogni / della poesia'". Riprendendo con alcuni approfondimenti, e allargando a composizioni successive, il nucleo più significativo di quel volume, l'autore prosegue in compagnia del suo "alter ego" il vero viaggio che costituisce il filo conduttore della sua narrazione lirica: quello intorno alla poesia e al sogno dell'opera, alla possibilità del suo compiersi e realizzarsi come ragione ultima e "stella polare" dell'esistenza. Se appaiono in questo percorso alcuni dei viaggi che l'autore ha effettivamente compiuto, altrettanto presenti e profondi appaiono i viaggi nella mente, nella memoria delle persone amate, nelle pagine degli scrittori prediletti, a cominciare da Hölderlin e dal suo "Andenken", che ricorre fra i temi e le fonti d'ispirazione principali del libro.